La campagna parte dalla frase “Cosa c’è lì sotto?” insulto tipicamente rivolto alle persone transgender. Elidendo l’avverbio “lì”, otteneniamo “Cosa c’è sotto?” una domanda che stravolge il significato iniziale, e rimanda ad una realtà altra e più profonda. L’obiettivo è quello di portare alla luce ciò che è sotto l’apparenza, ovvero le difficoltà che le persone transgender vivono ogni giorno parlando di 5 argomenti: sanità, quotidianità, disforia, transfobia, percorso di transizione.